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SANTA CATERINA
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Il Protettorato di Santa Caterina racchiude la maggior parte dell'area montuosa del Sinai
centrale e meridionale, tra cui la cima più alta del paese, quella del Gebel Katharina
di metri 2624 ed alcune fra le più vecchie rocce del mondo delle quali più della metà hanno circa seicento anni.
All’interno del parco vi è una vasta collezione di piante selvatiche, diciannove delle quali non si trovano
in nessuna altra parte del mondo.
Delle trenta specie di rettili che vivono all'interno di questo ecosistema citiamo il serpente striato del
Sinai e il cobra di Innes. Questo parco naturale, però, offre sostentamento anche ad altre specie animali come
l'irace delle rocce, lo stambecco della Nubia, la gazzella Dorcas e la volpe rossa.
A 1500 metri di altezza alle pendici del Gebel Katharina si trova il
Monastero Di Santa Caterina che secondo la tradizione fu edificato sul sito del roveto
ardente. L'attuale monastero si erge sulle rovine della fortezza costruita nel 530 d.C. da Giustiniano, che
inoltre fece donazione ai monaci di centoventi schiavi egizi e circa cento romani con mogli e figli, grazie ai
quali il monastero prosperò.
Solo nel IX secolo il monastero assunse il nome di Santa Caterina in onore della martire di
Alessandria morta nel 310 d.C.. Caterina, dopo essersi convertita al cristianesimo, fu
accusata di adorare idoli pagani e condannata a morte. Si narra che, al momento della decapitazione, il corpo
venne preso dagli angeli e portato su un monte del Sinai, dove qualche secolo dopo venne ritrovato dai monaci
del monastero della Trasfigurazione dietro indicazioni di un sogno. Le sue spoglie sono conservate nella
basilica del monastero.
La struttura religiosa è formata da numerosi edifici di epoche diverse: la moschea per i viandanti musulmani
e la chiesa della Trasfigurazione sovrastata da un alto campanile. Questo perché i monaci offrivano la loro
ospitalità sia ai pellegrini cristiani che a quelli musulmani. Il monastero è circondato da mura alte 15 m. e
grosse 1,65 m. Le mura a sud-ovest sono originali mentre le altre vennero ricostruite dopo che furono distrutte
dal terremoto del 1312. L'edificio più significativo del monastero è la
Basilica della Trasfigurazione la cui base si trova più in basso rispetto all'ingresso e
vi si accede attraverso una porta del VI secolo d.C. riccamente intagliata.
La basilica è divisa in tre navate; a quelle laterali sono state aggiunte una serie di cappelle dedicate a santi
della chiesa ortodossa. La navata centrale è chiusa verso l'altare da una bellissima iconostasi lignea del 1612.
L'abside è decorato di splendidi mosaici realizzati nel 565 e perfettamente conservati. Le spoglie di
Santa Caterina sono custodite nel coro all'interno di un sepolcro marmoreo.
Di fronte alla chiesa vi è una piccola moschea con il minareto separato, risalente al XII secolo, appositamente
edificata per i viandanti musulmani.
Nel Febbraio del 2002, all'interno delle altissime mura del monastero, è stata reso accessibile al pubblico un
piccolo museo di nove stanze chiamato "La Sacra Sagrestia" al cui interno è conservata
una delle più belle collezioni di oggetti d'arte cristiana. Tra i raffinati oggetti esposti si trovano delle
squisite icone bizantine del sesto secolo, delicati manoscritti in siriano, rari libri di preghiera slavi, e
splendidi oggetti in argento, oro, avorio e pietre preziose.
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