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MONTE SINAI
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Collocato a sud del Monastero di Santa Caterina, ha un grande
valore religioso soprattutto per Ebrei, Cristiani e Musulmani.
Ogni anno migliaia di semplici turisti o pellegrini si recano su questo Monte, dove
la religione vuole che Mosè ricevette da Dio le
Tavole della Legge.
I luoghi del Sinai sono citati oltre che nell'Antico Testamento anche nel
Corano e la leggenda dice che Maometto nei suoi viaggi passò proprio
su questo Monte.
I visitatori possono ascendere la vetta salendo i circa 4.000 gradini eretti dai
monaci o seguendo un sentiero più facile ma più lungo. Entrambi i tragitti conducono
ad una zona all'aperto conosciuta come Bacino di Elia, da dove partono i
restanti 700 gradini circa che conducono verso la cima. In vetta vi è la Cappella
della Santa Trinità, costruita nel 1934 sul sito di un’antica cappella del 363 d.C..
Uno dei più importanti siti archeologici del Sinai si trova circa 40 km ad est di
Abu Zenima. Qui i Faraoni della III Dinastia vi inviarono delle
squadre di operai per estrarre il turchese, una pietra preziosa, dal caratteristico
colore blu cielo, dalla quale veniva ricavato l’omonimo pigmento col quale colorare
statue e altri oggetti.
Nel 330 d.C., la madre dell'Imperatore Costantino, ordinò la costruzione di
una piccola chiesa, presso il Roveto Ardente di Mosè, ai piedi del monte
Sinai, chiamata Chiesa della Trasfigurazione. Nell’XI secolo il monastero
fu dedicato a Santa Caterina d'Alessandria, morta nel 310 d.C.
Una delle meraviglie naturali del Sinai è il maestoso canyon colorato. Queste si
formarono nel corso del tempo grazie all'azione degli elementi naturali, quali
ossido ferroso e manganese. In certi punti il percorso è difficoltoso ed è
necessaria una minima preparazione fisica per non correre rischi. Il sentiero è
stretto fra pareti di arenaria, striate di gialli, viola, rosso e oro.
A sud-est del Monte Sinai si trovano misteriose strutture preistoriche note come
Nawamis. Queste sono costruzioni circolari inclinate verso l'interno,
realizzate con lastre di arenaria e dotate ciascuna di un'apertura rivolta ad
occidente, le cui altezza variano dai 2 ai 2,5 metri. All'interno di queste
strutture, gli archeologi hanno rinvenuto braccialetti di conchiglie, perline
colorate, attrezzi in silice, piccole brocche, oltre ad arnesi d'osso e di rame.
Probabilmente i Nawamis erano antiche camere funerarie, al cui interno
venivano sepolte le persone delle quali oggi ne resta misteriosa l'identità.
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